Tag: jazz
Anat Cohen: Body and Soul
Scott Hamilton: This is all I ask
su S/Paesamenti Stabili: Jazz on the Coast: Dado Moroni Trio
Se la musica è nell’anima del Brasile, così come è anche in quella della nostra terra, allora è più facile comprendere perché Oscar Niemeyer nel concepire l’Auditorium di Ravello abbia pensato ad un’opera che potesse contenerla al meglio e che con la terra fosse in comunicazione.
Non v’è dunque modo migliore di proseguire in questa sua direzione che cercare di mantenere ben saldo il connubio di tutti questi elementi: architettura musica e paesaggio
Ed è con questo spirito che Jazz on the Coast, dopo aver mancato il suo appuntamento estivo ( i motivi ormai sono divenuti un leit-motiv…noto a tutti) si presenta in versione natalizia. Lo fa con un evento che rispecchia lo stile e la qualità con cui si è sempre contraddistinto. continua la lettura qui
John Coltrane : Autumn Leaves
Jazz on The Coast 2011
Jazz on the Coast giunge, tenacemente, alla sua diciassettesima edizione. Nuova quest’anno la location. La Villa Marittima romana, splendido sito archeologico nel cuore del paese, farà infatti da affascinante scenografia ai tre appuntamenti musicali, offrendo così ai più distratti anche l’occasione di scoprire un altro dei piccoli grandi tesori che la nostra Costiera custodisce.
Tre dunque le date concentrate nell’arco della settimana che segue il Ferragosto: martedì 16 Agosto“EDDIE GOMEZ quartet”, giovedì 18 Agosto “MIKE MELILLO”, venerdì 19 Agosto “ZOE RAHMAN Quartet”, tre occasioni per godere di qualche ora di buona musica e per illuminare un’estate che, ad ogni anno che passa, diventa sempre più silente, e in cui Cultura, nelle innumerevoli sfaccettature che essa comprende, stenta a potersi definire tale, sconfinando sempre più spesso nella sua deriva di mediocrità.
Ma Jazz on the Coast, sebbene con l’affanno delle incertezze che ormai regolarmente accompagnano sotto braccio ogni passione e ogni entusiasmo, resiste, e lo fa portandosi dentro di anno in anno il sogno di poter diventare ed essere considerato, se solo gli enti preposti ai finanziamenti uscissero dal loro autismo, il fiore all’occhiello non solo di questo piccolo paese ma dell’intera Costiera.
Nel video qui proposto sulle note della Lambada De Serpente scorrono le immagini del back stage della scorsa edizione, a provare è l’Aaron Goldberg trio. Ricordo esattamente cosa disse Goldberg prima del concerto – per voi sarà normale, ma non potete immaginare l’effetto che fa suonare davanti a tutta questa bellezza-
Per informazioni qui
Chet Baker : Time after Time
Dediche: Brad Mehldau- Goodbye Storyteller (for Fred Myrow)
Bill Evans [16-08-29/15- 09-80]
Gesti #10
Pioverà. L’alzarsi del vento è di quell’indefinibile inquietudine e sollievo che mi prende ogni volta che ritorno qui, anche se questo è il mio paese di cui ogni giorno posso guardare i filamenti nelle sue ultime case che arginano il brusco della roccia. Sembra quasi siano lì solo per impedirle di rovinare in mare. E nei pennelli puntuti di verde scuro dei cipressi che sbavano nel verde chiaro dei filari dei limoneti. Il resto è un qualcosa immaginato e familiare nascosto e rappreso dietro la curva che sale.
La pioggia ora è più che una minaccia, anche se ancora sospesa in un – forse pioverà.- M’incammino verso le luci del palco. Il vento rafforza. Gonfia l’impalpabile scenografia dei teli leggeri, bianchi e neri, tagliando il buio della sera come un mare di Milton Avery. Continua a leggere “Gesti #10”
Jazz on the Coast : Davide vs Golia
– un po’ più di jazz-
voilà! t’inventerai un’altra vita per pensare a questa vita
a questa tenacia con cui sprofondano inafferrabili le cose
nonostante tu continui a dirti che se solo lo volessi
potresti farle vere e ferme che se solo ci credessi
potresti disseppellire l’anima del mondo ma non puoi
anche se ancora non lo sai tu non puoi
t’inventerai allora un’altra vita per pensare a questa vita
saranno altri pensieri
altri suoni -un po’ più di jazz –
e metti su “Kind of Blue”
per guardarti dentro
come quando dai vetri si guardano le strade
con quel blu notte che le spegne
così sottile senza materia
quasi perfetto
inviolabile e finito
irreparabile come è irreparabile ogni cosa quando è già passato
e sai già che ti sta portando via tutto
anche l’ultimo passo di qualcosa
o qualcuno che per un attimo hai creduto di sorprendere
a venirti incontro dentro il buio e in questo blu
infine dimenticherai che in un’altra vita volevi essere felice
Jazz on the Coast – 2009
Con il primo appuntamento che ieri sera ha visto protagonista Roy Hargorve– RH Factor: è stato dato il via alla XV edizione della rassegna internazionale di musica “Jazz on the Coast” . Si rinnova così anche quest’anno, per gli appassionati di jazz e per chi nel jazz muove i primi passi e per gli amanti della musica in genere, la possibilità di vedere esibire artisti di fama internazionale.
Il successo registrato ieri sera da Roy Hargorve e la sua band conferma che la Costiera e il suo pubblico, quello di ieri eterogeneo e attento, ha voglia di nuovi piaceri e nuovi stimoli, che non siano solo quelli del gusto e delle mandolinate, e dunque di manifestazioni ben curate e di ottimo livello come questa che, ormai da quindici anni e con circa ottanta concerti presentati, propone “Jazz on the Coast”.
È auspicabile,dunque, che amministrazioni e enti preposti investano sempre più in tale eventi e non riducano di anno in anno i loro fondi, già esigui, e s’impegnino invece ad offrire una qualità che sia ricercata ma non snob, accessibile ma non modesta…. insomma come dire “Jazz on the Coast” Continua a leggere “Jazz on the Coast – 2009”
Yes…
Le telefonate s’incuneano sempre fra frammenti di tempo. La voce di qualcuno si sovrappone alle tracce che in quel momento stanno scorrendo per creare un motivo nuovo in una sorta di mixaggio simile a quello che con grande cura si realizza nelle sale di registrazioni.
Ricordo che un po’ di tempo fa stavo scrivendo qualcosa, e come faccio spesso avevo un sottofondo musicale ad accompagnare il tip-tip delle mie dita sulla tastiera. Ascoltavo il susseguirsi casuale dei brani quando il telefono ha squillato. Era un amico. Il tip-tip si è interrotto, sostituito dalla mia voce –ciaooo- ho detto e deve essere arrivato al mio interlocutore su una base che faceva più o meno così paraparaparapapapapa. “Take five” di Dave Brubeck è stata la mia risposta alla domanda – cosa ascolti?- Il breve scambio che ne è seguito può condensarsi nel dire che l’amico ha liquidato il famosissimo pezzo con un secco – è musica per ascensore- .
1959-2009 : Kind Of Blue- Giant Steps
Quando qualche giorno fa ho espresso ad un amico la mia intenzione di scrivere queste poche righe che sto scrivendo ora, lui, pianista jazz, cortesemente e armato di quella tipica pazienza con cui solitamente si cerca di dare una risposta ad un – perché?- di un bimbo, mi ha scritto in risposta due brevi cenni sul perché questi due dischi rappresentarono due particolari momenti di svolta sia per il jazz che per questi due artisti. Continua a leggere “1959-2009 : Kind Of Blue- Giant Steps”