Da bambina, forse come ogni bambina, ci fu per il tempo in cui sognai di diventare una ballerina, un sogno irrealizzabile soprattutto all’epoca quando la scuola più vicina era a più di sessanta chilometri, e non era certo il tempo in cui premurosi papà o mamme si adoperavano a scorrazzare i propri pargoli da una palestra alla piscina, dal corso di nuoto al corso di arabo e via dicendo. Qui, nei nostri piccoli paesi, noi ragazzini si arrivava fin dove si poteva fare affidamento sulle nostre gambe e sulle brevi strade sicure e tranquille. Così ben presto abbandonai i volteggi goffi nel corridoio e mi ritrovai adolescente e minuta a correre da un punto all’altro di un campetto di basket dove alla leggiadria della morte del cigno si sostituì la cavalcata mascolina verso il canestro.
Forse fu per le circostanze, o forse più semplicemente me ne mancò la determinazione o quel sogno era pura infatuazione infantile e non vero amore e passione, ma non diventai la ballerina delle mie fantasie. continua la lettura qui
Tag: Costiera Amalfitana
su S/Paesamenti Stabili: Jazz on the Coast: Dado Moroni Trio
Se la musica è nell’anima del Brasile, così come è anche in quella della nostra terra, allora è più facile comprendere perché Oscar Niemeyer nel concepire l’Auditorium di Ravello abbia pensato ad un’opera che potesse contenerla al meglio e che con la terra fosse in comunicazione.
Non v’è dunque modo migliore di proseguire in questa sua direzione che cercare di mantenere ben saldo il connubio di tutti questi elementi: architettura musica e paesaggio
Ed è con questo spirito che Jazz on the Coast, dopo aver mancato il suo appuntamento estivo ( i motivi ormai sono divenuti un leit-motiv…noto a tutti) si presenta in versione natalizia. Lo fa con un evento che rispecchia lo stile e la qualità con cui si è sempre contraddistinto. continua la lettura qui
Su S/Paesamenti Stabili: Spazi Minimi
Quando arrivi al paese lo vedi così, e pensi o sei un uccello poggiato alla ringhiera da cui lo stai guardando, o sei morto, e non per quella vecchia storia della bellezza che sempre accompagna questi luoghi, ma perché sei come una anima persa, un’ombra che volteggia lo sguardo su quel vuoto inaspettato. continua la lettura qui
Su S/PAESAMENTI STABILI : S’i fosse foco
Negli ultimi anni il flagello del punteruolo rosso ha modificato i contorni di un paesaggio a cui ero abituata fin da bambina: le grandi palme, intorno alle quali tutti qui abbiamo giocato a rincorrerci, sono quasi del tutto state cancellate dai profili dei paesi, delle colline, dei giardini. La loro anima che così intimamente si accostava all’architettura della Costiera ricostruendo un oriente senza sponde e senza confini, quest’anima è stata divorata. Sono rimasti ovunque tetri monconi, sterili. È stato triste vedere uno ad uno i pennacchi verdi appassire, è stato triste il giorno in cui uno ad uno i tronchi centenari sono stati fatti a pezzi. Le scintille legnose schizzavano sotto la lama della motosega saturando l’aria di marcio. È stato triste.
Un giorno anche un pino marittimo se n’è andato. Al suo posto c’è quel che ne resta, un cerchio infisso nel selciato, un vassoio piatto e vuoto, senza ombra. Da allora guardo quelli che restano sempre con la paura che qualcuno possa un giorno decidere che quei rami fieri che galleggiano nell’aria costituiscano un pericolo, perché no magari per la fantasia.
E poi d’estate gli incendi. continua qui
Su S/PAESAMENTI STABILI : Dalla finestra
Per molti anni mia nonna paterna ha abitata una casa bellissima. La casa era una vecchia casa. Era grande e aveva grandi stanze messe in fila e per andare da un punto all’altro della casa bisognava attraversarle tutte. La cucina aveva una grande finestra, una dispensa e ho il ricordo di aver visto in uso il grande forno a legna e pure il ribollire nelle pentole in rame e in alluminio messe sui cerchi concentrici di ferro che formavano piastre compatte incassate nel piano in muratura che alimentate dai piccoli camini sottostanti diventavano incandescenti. Il calore necessario alla cottura era determinato dal diametro dei cerchi e poteva essere regolato aggiungendone o togliendone alcuni con un lungo ferro ad uncino. Questa operazione, oltre a quella di rinvigorire il fuoco con altra legna, veniva ripetuta più volte nel corso della preparazione dei pasti e richiedeva la presenza quasi costante di qualcuno.
La casa aveva un lindore luminoso, i letti erano altissimi, monumentali, ricoperti da coperte in pizzo o ricamate, le tende erano leggere e bianche, i soffitti erano alti e tenuamente affrescati e laddove l’umidità non era avanzata resistevano ingenui disegni floreali e ghirigori, i pavimenti erano sempre tirati a lucido e suonavano note acutissime e cristalline nelle zone in cui le mattonelle erano sconnesse. Era divertente camminarci sopra, così come bisognava ricordarsi di evitarle nel caso qualcuno riposasse. […]continua la lettura qui
da : Piccola Biografia Apocrifa (3)
Le terrazze
nel fuggire delle stagioni alcune cambiano i colori
scrivono a intermittenza luci buon natale o fiori
in altre il passare degli anni dura tutto l’anno
scrivono vita o addio con le lenzuola,
e maglie e camicie stese
fili tesi da muro a muro, aria stropicciata
qualche molletta a trattenere
cosa è un’altra storia, si sa solo che accade
mattino presto, da stagione a stagione
e non è roba per poeti né per narratori
Certi tramonti: Capo di Conca
adesso la mia vista non è più la stessa
anche mio padre prima di morire già quasi non ci vedeva
e penso spesso che per me sarà lo stesso
ma ci sono volte che sento come un vento
che mi arriva
come fanno certi tramonti sopra il Capo di Conca
un rotolare di seta sulle lingue di roccia, tutto l’umano da dire
sparisce, mi fa un sollievo fresco sulla superficie degli occhi
Amalfi
la dico qui perché oggi i paesi sono paesi
solo quando finiscono nei libri
e s’affolla di parole una commozione storta
una nostalgia giovane intorno ai tanti sepolcri vuoti
io l’unica volta che ci sono nata
mi è appartenuto il silenzio dei pittori, quelli minori
la ressa disincantata del mare di una notte di dicembre
alla finestra del Marina Riviera, il rimpianto di mia madre
di non poter mangiare i dolci della festa
piccole cose, che ci vuoi fare…
Su S/PAESAMENTI STABILI: Viaggiare i luoghi
“Vado nei posti. Vivo gli anni. Questo libro parla di appuntamenti a cui mi sono presentato ( quelli che ho mancato sono un’altra storia[…]” ( da : Presentarsi all’appuntamento- John Berger- Libri Schewiller-2010)
Di Ravello Franco Arminio, scrittore- paesologo( ah! non riesco proprio a farmelo piacere questo neologismo) pare che abbia detto che è un posto in cui non si sarebbe fermato neanche per mangiare una pizza. Pasolini, nelle poche righe che a Ravello dedicò pare che, giunto qui, invece si sia perso in un delirio di Bellezza.[…] continua la lettura qui
da : Piccola Biografia Apocrifa (2)
minori
che il paese sia così piccolo
e le strade così brevi
lo capisci ai funerali
quando ad una ad una calano
saracinesche e le persiane.
Il paese è ancora tutto lì:
sguardi grandi fra le fessure
nel ribalzare dei rumori, da muro a muro
l’ultimo mormorio da dare ai morti
La piazza
a questi tavoli, la piazza
si passano i bicchieri, le tazze
i giovani nuovi come scettri, poi
si ritorna da vecchi
le gambe larghe nello sfiato di vita.
Nell’aria è sempre la stessa voce alta
a mimare l’allegria di un eterno:
come se non ci avesse ancora mai tradito
Via G.Amato
dietro, una volta, c’era un giardino di limoni
poi non c’era più
d’inverno sotto i teli scuri
d’estate sotto la trama delle foglie
passavano le ombre delle mie paure
poi non c’era più
e fu un guardare dalle cucine
ombre dietro le tendine
il pudore esposto dei panni stesi, a tu per tu.
Le scale
adesso ci sono volte
che il crespo di queste colline mi commuove:
quel modo in cui nel ruvido della roccia
s’incrostano le scale
quel loro fare paziente
lento
come resina che cola,
un volo rattrappito
verso l’immaginazione di un cielo.
A quindici anni era il solo tutto da essere
e non mi bastava
Jazz on The Coast 2011
Jazz on the Coast giunge, tenacemente, alla sua diciassettesima edizione. Nuova quest’anno la location. La Villa Marittima romana, splendido sito archeologico nel cuore del paese, farà infatti da affascinante scenografia ai tre appuntamenti musicali, offrendo così ai più distratti anche l’occasione di scoprire un altro dei piccoli grandi tesori che la nostra Costiera custodisce.
Tre dunque le date concentrate nell’arco della settimana che segue il Ferragosto: martedì 16 Agosto“EDDIE GOMEZ quartet”, giovedì 18 Agosto “MIKE MELILLO”, venerdì 19 Agosto “ZOE RAHMAN Quartet”, tre occasioni per godere di qualche ora di buona musica e per illuminare un’estate che, ad ogni anno che passa, diventa sempre più silente, e in cui Cultura, nelle innumerevoli sfaccettature che essa comprende, stenta a potersi definire tale, sconfinando sempre più spesso nella sua deriva di mediocrità.
Ma Jazz on the Coast, sebbene con l’affanno delle incertezze che ormai regolarmente accompagnano sotto braccio ogni passione e ogni entusiasmo, resiste, e lo fa portandosi dentro di anno in anno il sogno di poter diventare ed essere considerato, se solo gli enti preposti ai finanziamenti uscissero dal loro autismo, il fiore all’occhiello non solo di questo piccolo paese ma dell’intera Costiera.
Nel video qui proposto sulle note della Lambada De Serpente scorrono le immagini del back stage della scorsa edizione, a provare è l’Aaron Goldberg trio. Ricordo esattamente cosa disse Goldberg prima del concerto – per voi sarà normale, ma non potete immaginare l’effetto che fa suonare davanti a tutta questa bellezza-
Per informazioni qui
P.P Pasolini: da- La lunga strada di sabbia
[…]Lascio la strada sul mare, e mi arrampico su, tra colline fitte di pergole di vigneti, di fichi d’India, più verdi del verde. Ecco a sinistra Scala, e, dopo un’ultima curva da vertigini, una piazzetta con una fontana moresca: sono a Ravello.
Sbaglio tutto: contrariamente al solito, che indovino subito dove devo andare, prendo, a sinistra anziché a destra, lasciata alla fontana moresca la macchina. E vado per un paese anonimo, in fondo, che si allunga come una serpe sulla cima stretta d’un monte: eppure c’è qualcosa di nobile, di misterioso, intorno. Sento puzza di novità. Arrivo in capo alla striscia di paese. “Ma gli alberghi, dove sono?” chiedo a delle donne sedute sui gradini rosicchiati delle povere case.
“Non stanno qui! – fanno, smarrite, dolenti, dolci. – Stanno dall’altra parte!” Ridiscendo di corsa la lunga strada, sorpasso la fontana, e entro, dall’altra parte, nel vero paese. Lì ho passato le due ore più belle di tutto il viaggio, e, sicuramente, tra le più belle della mia vita. È venuta quasi l’ora del tramonto, intanto, e il sole, ancora limpido carico, rade le cime delle colline dense di piante pure, secche, nette come cristalli e insieme piene di umile tenerezza. Continua a leggere “P.P Pasolini: da- La lunga strada di sabbia”
Gesti #10
Pioverà. L’alzarsi del vento è di quell’indefinibile inquietudine e sollievo che mi prende ogni volta che ritorno qui, anche se questo è il mio paese di cui ogni giorno posso guardare i filamenti nelle sue ultime case che arginano il brusco della roccia. Sembra quasi siano lì solo per impedirle di rovinare in mare. E nei pennelli puntuti di verde scuro dei cipressi che sbavano nel verde chiaro dei filari dei limoneti. Il resto è un qualcosa immaginato e familiare nascosto e rappreso dietro la curva che sale.
La pioggia ora è più che una minaccia, anche se ancora sospesa in un – forse pioverà.- M’incammino verso le luci del palco. Il vento rafforza. Gonfia l’impalpabile scenografia dei teli leggeri, bianchi e neri, tagliando il buio della sera come un mare di Milton Avery. Continua a leggere “Gesti #10”
Jazz on the Coast : Davide vs Golia
Piccola Biografia Apocrifa
Jazz on the Coast – 2009
Con il primo appuntamento che ieri sera ha visto protagonista Roy Hargorve– RH Factor: è stato dato il via alla XV edizione della rassegna internazionale di musica “Jazz on the Coast” . Si rinnova così anche quest’anno, per gli appassionati di jazz e per chi nel jazz muove i primi passi e per gli amanti della musica in genere, la possibilità di vedere esibire artisti di fama internazionale.
Il successo registrato ieri sera da Roy Hargorve e la sua band conferma che la Costiera e il suo pubblico, quello di ieri eterogeneo e attento, ha voglia di nuovi piaceri e nuovi stimoli, che non siano solo quelli del gusto e delle mandolinate, e dunque di manifestazioni ben curate e di ottimo livello come questa che, ormai da quindici anni e con circa ottanta concerti presentati, propone “Jazz on the Coast”.
È auspicabile,dunque, che amministrazioni e enti preposti investano sempre più in tale eventi e non riducano di anno in anno i loro fondi, già esigui, e s’impegnino invece ad offrire una qualità che sia ricercata ma non snob, accessibile ma non modesta…. insomma come dire “Jazz on the Coast” Continua a leggere “Jazz on the Coast – 2009”
Cartoons on the Bay…e Pulcinella diventa ligure
Alle soglie dell’adolescenza la XIII edizione di Cartoons on the Bay lascia la sua baia, la nostra baia, per trasferirsi sulle nordiche coste liguri: Rapallo e Portofino l’accolgono a braccia aperte.
È proprio vero che la nostra è una storia che si ripete. Proprio non sappiamo inventarne altra, la nostra rimane una storia senza trama fatta solo di incipit e di finali. Continua a leggere “Cartoons on the Bay…e Pulcinella diventa ligure”