Ritengo necessario aggiungere questi link alla documentazione del post al cui link indirizza il mio nome nel post che a questo segue :
http://enzorasiyahooit.blogspot.com/2012/01/il-plagiatore-parte-prima.html
http://enzorasiyahooit.blogspot.com/2012/01/il-plagiatore-2.html
Ritenevo la questione conclusa con un nulla di fatto, sia perché nessuno dei blogger coinvolti nella vicenda aveva ritenuto necessario intervenire al dibattito per esporre le proprie ragioni preferendo invece prontamente sostituire o rimuovere totalmente i post o i blog citati, per me già sintomo di irregolarità ( i miei possono essere resi visibili e documentabili in tutta la loro leggenda delle modifiche apportate in qualsiasi momento nel caso fosse necessario), e sia perché il dibattito stesso si era avvitato dirottando la discussione sull’ interessante e annoso problema del plagio e non sul fatto che la libertà della rete forse non implica una libertà di violazione dei diritti di proprietà, problema comunque facilmente risolvibile nel web aggiungendo un semplice link di riferimento, e sia perché non era stato toccato un punto fondamentale come chiedersi se il rischio di incorrervi o soprattutto di esserne vittima fosse uguale per tutti. Non avendo ricevuto delle risposte esaustive, come si suol dire – me ne sono fatta una ragione- , ho chiuso il blog, continuo a leggere e scrivere mantenendo qualche sporadico e sempre più affievolito contatto col mondo letterario dentro e fuori la rete.
A distanza di mesi il signor Rasi ha ritenuto opportuno riaprire la questione sbagliando a mio parere ancora una volta sia il bersaglio, non so se per ingenuità o con consapevolezza, sia soprattutto nelle modalità affidando ancora una volta come in passato la arringa a sua difesa a due post proposti nel mare webbico quasi come messaggi in una bottiglia, senza esporsi a rischi e/o responsabilità di smentita, affidati come sono alla casualità di essere rintracciati. Azione che sì, avrebbe potuto essere intesa, nel caso di un’opera, come gesto artistico accostato ad un gesto idealmente romantico, ma non in questo caso trattandosi di pochezze e meschinerie.
Lo fa con due post nel suo rinato blog, quelli a cui i link da me aggiunti rimandano e che io considero danneggiare e offendere il mio nome e la mia immagine attribuendo alla persona che risponde al nome di Lisa Sammarco comportamenti, epiteti e altro riferiti ad eventi e persone a cui io sono totalmente estranea.
Io non mi ritengo responsabile, perché dovrei?, della leggerezza con cui il signor Rasi, come dice e si giustifica, ha gestito in passato la sua attività di blogger e i suoi rapporti con altri blogger, e se un danno d’immagine ne ha ricevuto e ne sta ricevendo è solo con questa sua leggerezza che deve fare i conti.
Per quanto riguarda il problema che ci ha visti coinvolti entrambi, e soltanto da questa sua leggerezza creato, un cambio di password per liberarsi dell’intruso, delle scuse e tre o quattro link piazzati lasciando tutto dove era, avrebbero risolto in modo onorevole e facilmente la questione, piuttosto che quel fuggi fuggi cancella cancella che ha reso la faccenda così svilente ed estenuante, e soprattutto poco limpida e credibile. Ora qualsiasi argomentazione credo sia inutile e superflua, soprattutto se così ambiguamente posta.
Dichiaro dunque che la Lisa Sammarco citata nei due post in questione non corrisponde alla mia persona se non nei due commenti ad uno dei post lasciati col link lunamareterra di questo blog.
Invito dunque il signor Rasi a non coinvolgere in futuro né il mio nome né di conseguenza la mia persona nelle sue diatribe con altri blogger o in argomentazioni di altro genere, e se ritiene di essere oggetto di persecuzioni si rivolga alla polizia postale, ma non faccia più supposizioni riferendosi alla mia persona.
Saluto e ringrazio ancora una volta Francesco Marotta l’unico che comprendendo fino in fondo il mio disagio non ha esitato un istante ad accogliermi nella sua dimora, l’unico a considerare la cosa chiamata poesia non solo come un cadavere da vivisezionare sul tavolo asettico di un obitorio.
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