da Mai dire Mai: Scrivi all’autore

scrivi all'autore

a m.a.
caro marco, ti ho cercato
per rimediare ad un incontro che
non è mai stato
ti ho cercato ma è stato invano
scrivi all’autore però è scritto
e allora io prendo carta e penna e
faccio come in quella poesia
ti tocco come fece il vino
dentro la tua bocca, ti tocco
io viva e tu morto, ti tocco
con questa eternità spicciola
che a volte tesse la parola
lo sai , caro marco, che qui tutto è cambiato
eppure tutto é rimasto lo stesso:
sul lungomare le palme sono crollate
ad una ad una divorate , vinte
come lo siamo noi
che come allora ci facciamo l’un con l’altro muro
ora ci basta compiacerci fino a creparci
sostituendoci alla furia degli insetti,
noi però restiamo in piedi, come pupazzi,
e convinti di averla avuta vinta sul vento e sul tempo
caro marco ti scrivo che adesso è estate
la stagione degli eventi e del silenzio, no
non è quella che ti somiglia
ma quella in cui la miseria che ci ricopre dentro
si veste a festa,
ne restano poi solo  tracce e con quelle
accendiamo i fuochi dell’inverno, giocando
come bambini a fabbricarci un cuore per le occasioni
che verranno e
fingendo ancora di stupirci
mentre seguiamo la scia dell’ultimo astro nascente
oh giovane astro giovane astro che cadi in cielo
esprimiamo senza vergogna
il desiderio che ci accolga

hai vinto tu, sei rimasto per sempre,
ma neanche questo è stato sufficiente, caro marco,
morire non é mai abbastanza
bisogna morire a lungo
per vincere nella riffa dei giorni
uno straccio di ricordo
che abbia dentro almeno tutto il vino, e quella tua bocca

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