da : Piccola Biografia Apocrifa (2)

minori

che il paese sia così piccolo
e le strade così brevi
lo capisci ai funerali
quando ad una ad una calano
saracinesche e le persiane.
Il paese è ancora tutto lì:
sguardi grandi fra le fessure
nel ribalzare dei rumori, da muro a muro
l’ultimo mormorio da dare ai morti

La piazza

a questi tavoli, la piazza
si passano i bicchieri, le tazze
i giovani nuovi come scettri, poi
si ritorna da vecchi
le gambe larghe nello sfiato di vita.
Nell’aria è sempre la stessa voce alta
a mimare l’allegria di un eterno:
come se non ci avesse ancora mai tradito

Via G.Amato

dietro, una volta, c’era un giardino di limoni
poi non c’era più
d’inverno sotto i teli scuri
d’estate sotto la trama delle foglie
passavano le ombre delle mie paure
poi non c’era più
e fu un guardare dalle cucine
ombre dietro le tendine
il pudore esposto dei panni stesi, a tu per tu.

Le scale

adesso ci sono volte
che il crespo di queste colline mi commuove:
quel modo in cui nel ruvido della roccia
s’incrostano le scale
quel loro fare paziente
lento
come resina che cola,
un volo rattrappito
verso l’immaginazione di un cielo.
A quindici anni era il solo tutto da essere
e non mi bastava

Piccola Biografia Apocrifa

3 pensieri riguardo “da : Piccola Biografia Apocrifa (2)”

  1. […] Piccola Biografia Apocrifa  Share this:CondivisioneEmailStampaLike this:Mi piaceBe the first to like this post. Questo articolo è stato pubblicato in la grammatica dei luoghi, poesia, terre ed etichettato con Costiera Amalfitana, lisa sammarco ©, poesia, terra. Includi tra i preferiti il permalink. […]

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