Verde

Lasciarsi camminare
dentro questo mattino
di novembre il sole a picco
che picchia nudo sulle braccia
pensare –che strano questo tepore
in questa stagione-
e intanto guardare il mare
spingere qualche pensiero
farli diventare dello stesso colore
verde…
prendere Neruda sottobraccio
e insieme mettere i piedi
sopra ombre di ringhiere
l’asfalto lento come neve
la velocità delle ruote
il passo del tempo
sentire che tutto intorno
è febbre di malinconia
pensare – ecco
io sono qui
e questa è la strada-

chilometro X della statale
preciso come un rigo
e mettersi con la poesia
in questo spazio tridimensionale
chilometro della statale
e sempre lo stesso male
il male stesso del sempre
che opprime
chilometro X della statale
e un sempre che sembra sempre ieri
ieri si parlava – perché ci sentiamo così
sconfitti?- ha detto P.
dovevamo fare più attenzione
alla costruzione dei ricordi
ricordare che poi
avremmo ricordato,
avremmo potuto
forse, chissà, manomettere il corso delle cose
che avremmo fatto dopo
scegliere questo momento, così per dire,
impegnarsi a renderlo perfetto e
gettare via gli altri cento
di pause d’addii di amori e di silenzio-
non so- gli ho detto – forse
c’è qualcosa
che vive comunque
incontrollata e non vista
e non possiamo farci niente
forse è l’anima o forse è la paura
forse con noi vivono mille anime
e anche un’anima della paura
che scrive e fa e dice altre cose
indelebili che restano nascoste
forse quel qualcosa è solo la paura
di un’anima allo scoperto
non so.
Non so. So cose stupide
come che Anne in quella poesia
è delle cimici che parla
di quelle succhiasangue (– toh! ho detto sangue-)
ma volevo dire pensieri
succhiapensieri

chilometro X della statale
so queste cose
che non c’entrano niente
con questa poesia come che
per definire i brutti libri
si dice sempre che li leggano le massaie
ma non è poi tanto chiaro
se per quelli belli hanno fiuto
solo i mariti o altre specie animali
so queste cose stupide
trappole e stereotipi e cimici
un colpo di vento nella macchia
dell’erba secca
l’aria che si crepa
succhiapensieri

chilometro X della statale e
come tutti una manciata di ricordi
forse è meglio dice qualcuno
che i poeti non abbiano ricordi
– non so.
non so lo dice anche Wislawa
che ha una sorella che non scrive poesie
però le racconterà tutto tutto tutto
al suo ritorno
dove siamo adesso?
-ecco
io sono qui
e questa é la strada.-
chilometro X della statale
ombre di ringhiere
il verde
succhiapensieri

forse solo lo scarto di una parola
qualcosa d’indicibile
forse un senso di sopraffazione
poggiato sul verde ammutolito
rinchiuso dentro il mare
come quando
un velo su una gabbia di canarini
li fa smettere di cantare
e li addormenta crudelmente
dentro l’aria chiara

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