Bonnie and Clyde

Ho gentilmente chiesto spiegazioni attraverso un commento ai Bonnie and Clyde del blog di cui compaiono i link di sotto, in cui un tale Harry firma i testi da me scritti ( falsare un “falso d’autore” in  un blog chiamato “Non posso non scrivere” sembra quasi una gag da cabaret e un inno al copia e incolla ). Il commento non solo è stato ignorato ma anche bloccato e nessuna spiegazione mi è stata resa. Devo anche aggiungere che alcuni miei testi firmati dal suddetto Harry sono stati più apprezzati che non firmati Lisa ( il  maschio che scrive è un evergreen, fa sempre bello e maledetto) . La situazione è decisamente e abusatamente kafkiana. C’è da pensarci su…una volta sbollita l’irritazione per tanta scorrettezza. 

 

https://lunamareterra.wordpress.com/2007/11/03/le-stanze-invisibili-andrew-wyeth-%e2%80%93-day-dream/

 http://iraccontidiagnese.blogspot.com/2010/04/le-stanze-invisibili.html

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https://lunamareterra.wordpress.com/2008/07/03/senza-titolo-5/

http://iraccontidiagnese.blogspot.com/2010/04/laderenza-allaria.html

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https://lunamareterra.wordpress.com/2007/06/24/le-cose-hanno-due-lati/

http://iraccontidiagnese.blogspot.com/2010/05/piccoli-segni.html

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https://lunamareterra.wordpress.com/2007/10/19/fra-intendimenti/

http://iraccontidiagnese.blogspot.com/2010/05/fraintendimenti.html

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https://lunamareterra.wordpress.com/2008/04/26/la-dislessia-delle-cose-dell%e2%80%99amore-e-del-sesso/

http://iraccontidiagnese.blogspot.com/2010/03/furiosamente-inizio-dalla-fine.html

http://iraccontidiagnese.blogspot.com/2010/03/furiosamente-le-tue-gambe.html

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https://lunamareterra.wordpress.com/2008/04/26/la-dislessia-delle-cose-dell%e2%80%99amore-e-del-sesso/

https://lunamareterra.wordpress.com/2008/04/29/i-tuoi-occhi/

http://iraccontidiagnese.blogspot.com/2010/03/furiosamente-i-tuoi-occhi.html

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https://lunamareterra.wordpress.com/2007/07/16/si-e-soli-ovunque/

https://lunamareterra.wordpress.com/2007/11/10/le-stanze-invisibili-a-wyeth-day-dream/

 http://iraccontidiagnese.blogspot.com/2010/03/senza-titolo.html

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https://lunamareterra.wordpress.com/2007/06/24/la-parola-in-corpo/

http://iraccontidiagnese.blogspot.com/2010/03/laltra-mano.html

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https://lunamareterra.wordpress.com/2008/03/14/la-primavera/

http://iraccontidiagnese.blogspot.com/2010/05/stamattina-al-mare-ovvero-la-primavera.html#comments

 

Questa chicca fa parte dei commenti alla poesia “Fra- intendimenti”. Questa coppia avrebbe un futuro nel mondo dello spettacolo…

3 commenti:

 
 dautretemp : ha detto…
In questo pezzo criptico, di cui non conosco lo spirito o il motivo io rivedo me stessa inspiegabilmente! Colgo ciò che voglio cogliere… le parole hanno il potere di suggestionare!
Ciao!

03 maggio 2010 15.26

 

Saffoco ha detto…

In amore credo che a volte soffrire è come amare, inevitabile e pur sempre un sentimento.

04 maggio 2010 21.22

Agnese and Harry ha detto…

DAUTRETEMP- I post certe volte sono un inganno a uscite multiple, altre solo un’eco di voce che non riusciamo a contenere. Quando rappresentano un disagio sono ancora più liberi cantano la canzone che ognuno già sente dentro di sè. Naturale e normale direi.

SAFFOCO- Ho la tua stessa opinione ma per me ha rappresentato sempre il monolito di un’impotenza non superabile.

PER TUTTI- La mia dimensione temporale e i miei ritmi mi espongono a “ritardi” inconsueti. perdonatemi.
HARRY

14 pensieri riguardo “Bonnie and Clyde”

  1. ciao x.
    sembrerà strano, ed io per prima mi vedo costretta a riconsiderarne i termini, ma questo è in parte lo scopo di questo blog: comunicare.
    Se tu volessi gentilmente prima dirmi in cosa io possa esserti d’aiuto ti sarei grata.
    La mia scelta di mantenere l’anonimato ( che poi non lo è) e concedermi la facoltà di decidere con chi avere o meno una corrispondenza privata fa parte di una mia resistenza ad essere fagocitata, e con me quello che scrivo, da un tipo di sistema. Se vuoi puoi continuare a mantenere il tuo e dire qui.
    Perdonami la diffidenza.

    grazie
    lisa

  2. Leggo soltanto ora, carissima Lisa. E inorridisco. Il problema è che in rete c’è di tutto, anche persone scorrette come queste. Ma la mia rabbia si indirizza più verso gli editori che non ti pubblicano: perché, vedi, copiare indisturbati dal web è da impostori (dirò di più: è reato); non capire il talento e non investirci – che vuol dire non dare aria, spazio e legittimità alle tua poesia e anche essere responsabili di non impedire il plagio indisturbato di cui sopra – è proprio da imbecilli.
    Con l’affetto di sempre.

  3. Ciao Lisa, ho raccolto l’ “invito” che hai lasciato su uno dei miei post.
    Prendo atto della incresciosa situazione, ritengo, purtroppo, che la pratica sia molto diffusa e difficile da eliminare.
    Diciamo che Harry si è talmente immedesimato nelle tue belle parole da arrivare a sentirle sue ….
    Sappi comunqnue che il mio eventuale complimento, quando fatto, era indirizzato ai versi e a chi, quei versi, li ha pensati; siamo in un mondo viirtuale, popolato dai “anonimi”, un nick vale un altro … quindi i complimenti, adesso, li rivolgo a te, chiunque tu sia.
    Continuerò a seguirti.

  4. @ folletto

    ti ringrazio.
    per me la cosa è conclusa. è talmente senza senso che non intendo perderci altro tempo.

    Per inciso, anch’io leggendo O’Hara, o Pavese, o Borges m’immedesimo con loro, ma non sono loro.
    grazie
    lisa

  5. Ciao, sono arrivata qui tramite monteamaro.
    Volevo solo dire la mia riguardo all’argomento…
    Sai io credo che quando si mette in rete poesie belle come le tue, è necessario essere consapevoli che qualcuno li può copiare perchè gente scorretta esiste sempre sia nel virtuale che nel reale…
    Che consigli posso darti…potresti chiudere il blog e permetterne la lettura solo ad alcuni tuoi amici o frequentatori, oppure pubblicare le tue poesie su ilmiolibro.it un sito gestito dall’Espresso, puoi fare tutto da sola, ed ora mi sembra che il tuo libro lo puoi vendere tramite Feltrinelli. Qui comunque c’è tutto spiegato.
    Ciao cara a presto

  6. Ciao annamaria.
    Innanzi tutto ti ringrazio. Voglio però premettere una cosa. Solitamente non cerco la zuffa, ho sempre pensato che ci sia un modo per discutere e risolvere le cose pacificamente, non amo le reazioni esagerate di cui spesso ci si pente. In questa occasione ho reagito, forse perché sto invecchiando, forse perché sono stufa di dover sempre far finta di nulla, forse semplicemente perché si continua ad abusare del termine “virtuale” come se di questo termine ne avessimo perso i confini.
    Continuare a voler considerare ancora “virtuale” ciò che accade nei blog letterari significa negarne l’esistenza e il loro stesso lavoro, significa annullarne totalmente le potenzialità di liberi veicoli culturali e informativi.
    Qui di fianco vedi i link di alcuni fra i blog che consulto , alcuni di essi, come “La dimora del tempo sospeso” o “Blanc de ta nunque” per citarne un paio, al solo prezzo della personale fatica dei gestori, offrono accesso a testi, fra saggi e raccolte poetiche inedite ed edite, tanto da rappresentare un vero archivio per chi vuole avere un’idea dell’attuale panorama della poesia italiana, e la cui consultazione, al di là delle discussioni, offre la possibilità di decidere o meno se investire il proprio denaro e tempo nell’acquisto di un libro senza doversene pentire.
    Dove andrebbe tutto questo se lo definiamo “virtuale” e non riconosciuto invece nella sua sostanza materiale?
    Parlare ancora di “virtuale” fa comodo proprio per togliere la realtà al reale. Ecco perché, ad esempio, non sono attratta dai social network tipo FB, Twitter etc. che tendono, a mio parere, a innescare pericolosamente nuovamente questo concetto con un processo inverso: mettere il concetto di realtà nel concetto del virtuale per rendere di fatto virtuale la realtà.
    L’ambiguità del “tutto è vero niente è vero” è comoda ma è anche il fertile terreno per ritrovarci a scoprire un giorno che ci è stato tolto tutto.
    L’utilizzo di un pc e l’accesso al web sono semplicemente un mezzo e non la sostanza, non ci hanno dotato di un prolungamento meccanico e straordinario che ci ha reso sovrannaturali, c’è una sostanza ed è precisamente in noi, noi senza i quali questo stupefacente congegno sarebbe solo un inutile oggetto.

    Tu mi dici che le mie poesie sono belle, ti ringrazio, io ti rispondo che se lo sono realmente questo blog trova un suo senso ed è proprio nel cercare, pubblicando e rendendo fruibile ciò che vi si scrive, di dare un “prodotto” che valga almeno, nelle mie intenzioni, il tempo richiesto alla sua lettura. A chi legge io lascio l’opzione, se vuole, di giudicare se ho fallito o meno, o anche ignorarlo. Mi sembra un libero scambio equo considerando che in termini materiali al lettore non costa nulla, e posso dunque almeno chiedere che venga rispettato fosse anche solo per questo e per quelle intenzioni che ci metto? o questo rispetto è concesso solo attraverso un nome e un cognome su una pubblicazione, quella stessa a cui anch’io come tutti vorrei arrivare, ma solo attraverso un processo di selezione naturale…se è vero che ne esiste uno?

    grazie dell’attenzione
    lisa

  7. è sopratutto la purezza a spingere i falsari a ricopiare
    forse perchè manca
    un saluto caro
    c.

  8. non credo che manchi…è più alla moda essere cazzuti allora la si nasconde.

    ciao carmine
    grazie
    lisa

  9. vittima anch’io, ripetutamente, di molestie verbali e di copiature da parte dell’esimio individuo…
    Posso solo dire che ha continuato e continua, perchè è di una monotonia e ripetitività insopportabili ed ossessive, basti dire che la frase “La mia dimensione temporale e i miei ritmi mi espongono a “ritardi” inconsueti. perdonatemi”
    continua ad essere proposta ancora oggi…dieci anni dopo questo post!

  10. Ciao Sabrina. Mi riporti ad un episodio odiosissimo e comprendo perfettamente il tuo disappunto.
    All’ episodio segnalato in questo post ne seguirono altri e altri ancora tutti da riferirsi allo stesso individuo. Cercai all’epoca di coinvolgere critici e poeti denunciando i fatti in una sorta di lettera dal titolo “ Signori e Signore” che troverai pubblicata nel sito La Dimora del Tempo Sospeso. Ne seguì un’accesa discussione sul plagio, sul diritto d’autore, sulla tutela della proprietà intellettuale in cui mi sembrò a tratti che i ruoli “vittima/ accusato si invertissero, e benché invitato il nostro “soggetto” non intervenne, ma preferì dedicarmi un post in cui negava tutto dando a me della bugiarda. Post rimosso, come tutti gli altri ovviamente.
    Purtroppo credo che il declino dei blog letterari, soprattutto quelli personali come il mio e il tuo, sia iniziato principalmente per la totale assenza di tutela del proprio lavoro intellettuale e, se ancora oggi individui come Harry e i suoi mille alter ego possono impunemente agire così scorrettamente attraverso blog che agevolmente possono essere oscurati, non vi è soluzione. Mi dispiace Sabrina, ma se ritieni che in qualche modo io possa esserti d’aiuto fammi sapere.

    lisa

  11. Nulla di che, carissima, volevo solo segnalare la caparbia tenacia con cui questo soggetto continua, dopo dieci anni o più, ad imperversare con comportamenti al limite della legalità, se non oltre…
    Condivido la tesi da te esposta, non ricordo più se in questo stesso post o in altro sul medesimo argomento, sul fatto che il soggetto non agisce da solo, non sempre almeno, perché ha almeno una degna comare, tanto degna di lui che, a suo tempo, gli rubò password e mail, iniziando un gioco al massacro reso attraverso il web di cui il “povero Cristo”*** si lamentò pubblicamente. Questo è stato forse l’unico aspetto comico di tutta la faccenda: Bonnie contro Clyde, una roba che neanche uno scrittore poteva concepire in forma così divertente…
    ***chiedo perdono a Cristo per l’inopportuno riferimento!
    Un saluto,
    Sabina

  12. Mah… alla giustificazione della password rubata non ho mai creduto, i tanti blog che apre e che poi chiude ogni volta che viene smascherato ne è la prova. Credo che semplicemente il “soggetto” appaghi il suo maschio ego crogiolandosi nei commenti che riceve, tutti da donne. Le conquista lasciando a sua volta qui e là qualche commento per creare il suo piccolo harem che alimenta rubacchiando parole altrui, quando l’imbroglio viene svelato lui sparisce per ricomparire sotto altro nome e il gioco ricomincia. Questo è reso possibile quando sia l’autore che i suoi commentatori non sono interessati al commento critico del testo ma mirano soltanto ad innescare un reciproco gioco di seduzione. Il testo è semplicemente uno specchietto per le allodole, è una cosa messa lì posticcia, che non ha alcuna importanza.. Questo rende impossibile scardinare queste pratiche.
    Io scoprii i furti per puro caso, mi accorsi tramite Google che alcuni miei testi erano presenti in siti dove non erano stati presentati o proposti e non solo non linkavano il mio blog o i siti letterari ma erano firmati da altri.
    Il lavoro a volte di anni sono stati stravolti, involgariti e presentati in blog tipo “ Il frullo della Passera”, ecco credo che mai potrò giustificare quegli episodi né mai mostrerò comprensione per quell’individuo, non solo per il suo agire ma soprattutto per la sua vigliaccheria.
    Ti consiglierei, se tieni ai tuoi scritti, di tenere privato il blog per un po’ o di renderlo visibile solo a chi conosci. Magari lo farò anch’io… ;-)

  13. Forse hai ragione sulla faccenda del furto di password, ma io sono finita dentro una querelle oscena messa in piedi proprio dalla sua comare preferita…ma son cose davvero vergognose, lasciamo perdere.
    Di certo hai disegnato perfettamente le dinamiche del suo ego di don Giovanni senza patria. Con me ha tentato la carta dell’adulazione letteraria, l’ha tentata con una tenacia degna di miglior causa, poi però ha pensato bene di appropriarsi delle parole di altri!
    Quanto al blog, ho scelto di non scrivere più, ma qui il “gentiluomo” non c’entra, solo un po’ di stanchezza da parte mia rispetto a quella forma di contenitore di parole (scrivo sul blog da più di dieci anni!).
    Comunque sono contenta di questo scambio, perché la solidarietà contro la menzogna praticata con modalità così oscene, come nel caso del “gentiluomo” (s)mascherato, è una bella rivincita, questo penso.
    Un saluto e un sorriso,
    Sabina

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