Piccola Biografia Apocrifa

                      

                                 “Nacqui lenta,
                 senza pretese
                                                                                        in una camera d’albergo
                                                                                 che spingeva l’occhio
                                verso
                                                   il mare.
                   Nacqui appena,

                                                                                  come il ritirarsi di un’onda,
                             senza suono.”

 

 

Torre Paradiso

Io, lo ricordo a stento l’assedio
del mare dirimpettaio
alle pietre di Torre Paradiso
mentre cercava il suo orizzonte
tra i punti a croce disegnati dalle finestre.
Io, lo guardavo,
                        (lo dice mia madre)
lo guardavo con le gambe penzoloni
fra i ferri sottili delle ringhiere
mentre d’estate la scossura delle due
bruciava fra il sale e il muschio delle tegole grigie,
e sotto la marina.

 

La marina

pensai-
non mi riconosco in questi sassi sterili
distesi a specchio, che le ombre spezzano in due-

Il buio fresco tremava sull’acqua come un mio doppio.

 

Cavallo Morto: la spiaggia

Nell’ora spenta, di ritorno da Salerno,
la guardavo precipitare all’improvviso:
il dirupo era una spina, un chiodo:
la sua roccia nuda si piegava ad arco
e diventava il luogo aspro, la distanza
dove far riposare in un volo gli occhi
sognando i viaggi che avrei fatto, un giorno

 

Ariola

Alla radice della primavera ricordo solo che
l’acqua del Reghinna sospirava appena.

 

Via Tac Tac:

gli odori che mi portavo addosso
quando bambina uscivo dalla scuola

 

Dietro la chiesa : il campetto

quello che conosco
è un’eco di sante bestemmie, e di rintocchi
che spezzavano l’aria ad ogni quarto
Mi accaniva la corsa, il gioco.
Settembre poi arrivava, come un’età adulta
tendeva un filo di profumo di mosto nuovo
sugli schemi fino all’asfalto,
fino al campanile.
Le maglie della rete dei canestri setacciavano
rancori addii e amori:
le ovvietà delle nostre vite

 

Via Fiume

Se qualcosa deve essere
è di qui che passa
qui penetra la vita, qui scivola la morte

 

Vicoli

Voi le pensate altrove,
le pensate calde
fatte da un deserto lontano e antico
le pensate fra orditi di case bianche
e invece sono qui le vie strette:
fra le pietre acerbe e i muri storti ci ho messo
il primo bacio.
Qui i vicoli oggi fioriscono a sera, timidi,
diventano antichi per i turisti,
fra le luci nuove dei lampioni.
Mi dicono però che fra le fessure umide e le felci
ferme come stelle in cielo
passano senza tempo
ancora le stesse storie, quasi d’amore

 

Villamena: la timida

fu lì che una volta in quella luce
in quell’imbrunire
lungo le scalinate dolci
strette e arrugginite fra i giardini di limoni
mi sembrò che la santa in processione
portasse giù sulla terra l’idea di un cielo raffaellita

 

Lungomare: la California

la pretesa di un sogno americano
e le panchine che sembrano in attesa del ciak – si gira- :
la luce e il buio, il carosello  di un film di Altman

“Ora se tu mi cerchi,
                                                              trovami bambina,
                                                                                 perché è nel gioco
                                                     che ho lasciato la certezza
                                                                           che per levigare la vita
                                                    potesse bastare
                                                        il tocco rapido della moscacieca.
                                             E se mi perdessi ancora
                                                                annodami ad un verso da quattro soldi,
                       come –
                                                     
 
 

 

7 pensieri riguardo “Piccola Biografia Apocrifa”

  1. venerdi ho paasato un giorno prorpio da quelle parti arrivando da li galli e tornando a casa verso sud
    un giorno pieno di sole ,sospeso
    uno di quei giorni che hanno qualcosa
    un caro saluto
    c.

  2. @ carmine

    carmine suppongo che tu fossi in barca e suppongo anche che dal mare la costiera si presentasse regale…ma spero che prima o poi ti venga voglia di fermarti.
    poi ti scrivo e ti lascio qualche recapito.

    grazie come sempre della tua attenzione e in bocca al lupo per lettura a Roma del prossimo lunedì!!

    @toni

    ma che bello sentirti!!!
    sai toni il mio lato romantico e ottimista e presuntuoso pensa esattamente la stessa cosa…quello un po’ più ombroso e critico e pratico non fa che ricordarmi che poi ci sono quelle plastica …:-))

    grazie toni

    lisa

  3. […] Piccola Biografia Apocrifa Share this:CondivisioneEmailStampaLike this:LikeBe the first to like this post. Questo articolo è stato pubblicato in la grammatica dei luoghi, poesia, terre ed etichettato con Costiera Amalfitana, lisa sammarco, poesia, terra. Includi tra i preferiti il permalink. […]

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