L’idea
che nel tempo
mi sono fatta
di questa corrispondenza
somiglia molto
( – in my mind – )
a quella di quei party
dove tornelli
di persone che
non si conoscono
discutono
su qualcosa
che poco prima ha detto
il padrone di casa
mentre questi fa avanti
e indietro
dalla cucina
lanciando sguardi
all’uno o all’altro
come per dire
“tu tto bene?”
“ vi pia ce ?”
“ ne volete
an cora?”
Quando la festa finisce
tutti vanno via.
È tardi,
il padrone di casa spegne le luci,
si siede su una poltrona
e con la testa riversa
all’indietro
fuma una sigaretta
e seguendo ad occhi chiusi
il salire del fumo nel buio
pensa
che
dopotutto
anche
quella volta
non è riuscito
ad
essere
f
e
l
i
c
e
.
.
stanco. dico, il padrone di casa. ma forse felice il giorno dopo. o un’ora dopo. come se.
toh…proprio prima di questo tuo commento avevo fatto un tuffo nel passato passando a leggere il tuo blog…
sì. stanchi lo si è ad un certo punto. felici prima, forse.
ciao branco
grazie
lisa
passo di qua (-;
Ad un tratto passò il branco.
racconto minimalista:-))
bacio
grazie
lisa