È bastato così poco
a spingermi oltre la coltre delle nubi
e mettermi in equilibrio
sull’orlo del pensiero con un verso
ma in questo tempo di vetro
rigide sono rimaste le braccia,
ferme le gambe come chiodi
e quando il buio si è chiuso in un unico fiore
avresti dovuto portare ago e filo
per ricucirmi addosso un senso
e un altro nome
solo per salutarti…
(ti leggo, in silenzio, ed amo leggerti)
mario
carissimo mario… è quanto basta,anzi di più.
ne sono contenta.
grazie,grazie.
lisa