Ecstasy
Forse smisi di scrivere
quando scrivere divenne legale
perfino lo spaccio non costituì più reato
e scrivere fu venduto in pillole
in ogni angolo delle strade
niente più coaguli, nessuna incrostazione
a liberarmi le vene dalle parole
bastarono poche dosi
poi scrissi scendendo a patti
con tutte le illusioni
Conversazioni oblique
A quello che dici s’incrocia quel che dico
se lui dice si sdoppia nel concetto
ma poi lei aggiunge e un altro ripete
ripeto anch’io tu ribadisci
qualcun altro forse dissente nel silenzio
altri non in riga non avranno mai una risposta.
C’è un’equazione, un’algebra del riflesso
che nella rete si risolve in conversazioni oblique
senza il sottofondo di un memorabile scenario
L’arrocco
All’attrito del vento
l’ Io s’arrocca
nel suo suono
poi attende
l’oscillare della rete
All inclusive
Mi dico che non basta un lino bianco
a fare le mie ginocchia sante
né quella goccia rosso sangue
sulla disattenzione di un’emozione
a dare un’anima alle mie parole.
In questo appuntamento al buio
con la promessa di un “all inclusive”
sono solo un’altra preda finita nella ragnatela
Una domanda urgente
Inguainata nella mia pelle
con la voce sporca
e un po’ di finta allegria
mi vendo in semi
di brevi nudità incartate
nel cellophane trasparente
– ma tu, quanto sei disposto a credermi?-
On the stage
sul palcoscenico delle apparenze
crediamo di sentire i suoni
ma siamo muti
che si parlano dandosi le spalle